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martedì 16 marzo 2010
domenica 19 luglio 2009
lunedì 6 luglio 2009
04/07/09 ore 6,45 - 10,30: le prime fasi dello smontaggio del KTM
1) predispongo la moto sull'alza-moto: la mia intenzione è quella di sfilare le forcelle e quindi ho bisogno dell'appoggio necessario
7) smonto il faro posteriore al fine di staccare i fili dell'impianto elettrico e poter sfilare il parafango
8) smonto il collettore di scarico e lo scarico ancorati al telaio in tre punti più la molla di fissaggio del collettore al motore
9) sfilo il millerighe del freno anteriore per poter smontare il cerchio (fase non documentata dalla foto sottostante)
KTM 250 GS
Il KTM 250 in oggetto è la moto che più si avvicina al mio gusto: da regolarità (cioè da enduro - la mia passione - prima che la specialità si chiamasse così dai primi anni '80) e vicina anagraficamente al sottoscritto. Nel '79, anno di produzione di questo 250 avevo cinque anni e solo un anno più tardi avrei cominciato a seguire sul campo le imprese agonistiche di papà. Il fatto che io sappia che è di quell'anno non si deve ad una cultura specifica in tema del glorioso marchio austriaco bensì dall'aver interpellato uno fra i massimi esperti di KTM, ovvero "Franzkappa" il noto collezionista veneto già citato nella rivista Fuoristrada. Paolo, questo il suo nome, ha così risposto alle mie numerose mail di richiesta di informazioni dandomi alcune dritte fra cui l'anno di produzione. Questa moto sarà l'oggetto del primo restauro!
giovedì 2 luglio 2009
martedì 30 giugno 2009
Montesa Cota 348
Le due Montesa Cota 348 sono più conosciute perchè più diffuse in termini di vendite e di restauri. Rappresentano la vecchia generazione del trial spagnolo - che nulla aveva a che vedere con il moderno - e si impose a livello mondiale dopo la scuola inglese a 4t. Queste due tempi furono prodotte nella cilindrata 348 dal 1976 e gli esemplari che ritireremo sono dei "Malcolm Rathmell Replica", uno bianco perfettamente restaurato e (spero) funzionante - che stuzzica non poco la mia curiosità - e l'altro nella classica livrea rossa (smontato perchè in vista di restauro). A breve seguiranno foto.
giovedì 25 giugno 2009
Gilera 124
Della ormai nostra Gilera sappiamo meno rispetto alle altre, ossia che è un 124... Non sappiamo nè l'anno nè il modello, anche se le persone che ho contattato via mail ( www.registrostoricogilera.org ) sembrano concordi nel non ritenerla una "regolarità casa" o una "regolarità competizione". Ciò che comunque accomuna le opinioni sono le pesanti modifiche fatte su quella che potrebbe essere una stradale o la versione "country" della nota monocilindrica 4t. Inoltre si può ipotizzare che si tratti di un modello dei primissimi anni '70. Risulta chiaro che le intenzioni dei precedenti proprietari andavano nella direzione dell'utilizzo fuoristradistico della moto e, a mio avviso, di buon livello. Altrimenti non si giustificherebbero la sostituzione delle forcelle anteriori con altre più specialistiche, la sostituzione dei parafanghi, del manubrio, dello scarico e di altri numerosi particolari. Ciò che mi ha colpito e che fino a questo momento mi risulta "unico", non trovando riscontro nelle foto disponibili su internet, è la possibilità di variare la posizione degli ammortizzatori posteriori rispetto il loro asse perpendicolare attraverso la predisposizione di due staffe saldate sul telaio in senso parallelo al forcellone (una per lato) con più fori d'attacco in corrispondenza della parte superiore degli ammortizzatori stessi. Quasi inutile dire che per le particolarità sopra descritte e la curiosità che mi contraddistingue questa Gilera rappresenta la punta di diamante della nostra piccola collezione e che quasi certamente sarà oggetto del primo restauro che faremo. Sto prendendo contatti con venditori di pezzi replicati e originali per capire cosa è ancora reperibile e cosa non lo è. C'è molto e questa è una buona rassicurazione! C'è anche tanto interesse intorno a questi modelli Gilera e questo fa pensare ad un buon investimento per il futuro. Certo è che se l'intenzione dell'ultimo collezionista era quella di averla fra le sue numerose moto da sistemare, credo sia giusto rispettarne la natura di moto "diversa" dalla serie e avvicinarsi ad un restauro che vada in quella direzione!
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