domenica 19 luglio 2009

19/07/09 ore 15,00: la strana Gilera








foto di verifica del Gilera: se qualcuno può dare indicazioni è il benvenuto!

lunedì 6 luglio 2009

04/07/09 ore 6,45 - 10,30: le prime fasi dello smontaggio del KTM


1) predispongo la moto sull'alza-moto: la mia intenzione è quella di sfilare le forcelle e quindi ho bisogno dell'appoggio necessario


2) levo la sella


3) smonto il serbatoio ancorato al telaio in un punto


4) smonto le fiancatine laterali


5) smonto il parafango anteriore (ancorato alla piastra inferiore in quattro punti)


6) smonto il parafango posteriore (ancorato al telaio in quattro punti)


7) smonto il faro posteriore al fine di staccare i fili dell'impianto elettrico e poter sfilare il parafango




8) smonto il collettore di scarico e lo scarico ancorati al telaio in tre punti più la molla di fissaggio del collettore al motore





9) sfilo il millerighe del freno anteriore per poter smontare il cerchio (fase non documentata dalla foto sottostante)

Ecco la documetazione fotografica passo dopo passo dello smontaggio delle sovrastrutture del KTM: lavoro facile vista la semplicità del mezzo e che richiede poche chiavi a disposizione e una molto generica praticità meccanica.

KTM 250 GS




Il KTM 250 in oggetto è la moto che più si avvicina al mio gusto: da regolarità (cioè da enduro - la mia passione - prima che la specialità si chiamasse così dai primi anni '80) e vicina anagraficamente al sottoscritto. Nel '79, anno di produzione di questo 250 avevo cinque anni e solo un anno più tardi avrei cominciato a seguire sul campo le imprese agonistiche di papà. Il fatto che io sappia che è di quell'anno non si deve ad una cultura specifica in tema del glorioso marchio austriaco bensì dall'aver interpellato uno fra i massimi esperti di KTM, ovvero "Franzkappa" il noto collezionista veneto già citato nella rivista Fuoristrada. Paolo, questo il suo nome, ha così risposto alle mie numerose mail di richiesta di informazioni dandomi alcune dritte fra cui l'anno di produzione. Questa moto sarà l'oggetto del primo restauro!

giovedì 2 luglio 2009

martedì 30 giugno 2009

Montesa Cota 348



Le due Montesa Cota 348 sono più conosciute perchè più diffuse in termini di vendite e di restauri. Rappresentano la vecchia generazione del trial spagnolo - che nulla aveva a che vedere con il moderno - e si impose a livello mondiale dopo la scuola inglese a 4t. Queste due tempi furono prodotte nella cilindrata 348 dal 1976 e gli esemplari che ritireremo sono dei "Malcolm Rathmell Replica", uno bianco perfettamente restaurato e (spero) funzionante - che stuzzica non poco la mia curiosità - e l'altro nella classica livrea rossa (smontato perchè in vista di restauro). A breve seguiranno foto.

giovedì 25 giugno 2009

Gilera 124



Della ormai nostra Gilera sappiamo meno rispetto alle altre, ossia che è un 124... Non sappiamo nè l'anno nè il modello, anche se le persone che ho contattato via mail ( www.registrostoricogilera.org ) sembrano concordi nel non ritenerla una "regolarità casa" o una "regolarità competizione". Ciò che comunque accomuna le opinioni sono le pesanti modifiche fatte su quella che potrebbe essere una stradale o la versione "country" della nota monocilindrica 4t. Inoltre si può ipotizzare che si tratti di un modello dei primissimi anni '70. Risulta chiaro che le intenzioni dei precedenti proprietari andavano nella direzione dell'utilizzo fuoristradistico della moto e, a mio avviso, di buon livello. Altrimenti non si giustificherebbero la sostituzione delle forcelle anteriori con altre più specialistiche, la sostituzione dei parafanghi, del manubrio, dello scarico e di altri numerosi particolari. Ciò che mi ha colpito e che fino a questo momento mi risulta "unico", non trovando riscontro nelle foto disponibili su internet, è la possibilità di variare la posizione degli ammortizzatori posteriori rispetto il loro asse perpendicolare attraverso la predisposizione di due staffe saldate sul telaio in senso parallelo al forcellone (una per lato) con più fori d'attacco in corrispondenza della parte superiore degli ammortizzatori stessi. Quasi inutile dire che per le particolarità sopra descritte e la curiosità che mi contraddistingue questa Gilera rappresenta la punta di diamante della nostra piccola collezione e che quasi certamente sarà oggetto del primo restauro che faremo. Sto prendendo contatti con venditori di pezzi replicati e originali per capire cosa è ancora reperibile e cosa non lo è. C'è molto e questa è una buona rassicurazione! C'è anche tanto interesse intorno a questi modelli Gilera e questo fa pensare ad un buon investimento per il futuro. Certo è che se l'intenzione dell'ultimo collezionista era quella di averla fra le sue numerose moto da sistemare, credo sia giusto rispettarne la natura di moto "diversa" dalla serie e avvicinarsi ad un restauro che vada in quella direzione!

lunedì 22 giugno 2009

Benelli 250 (?)





La seconda moto acquistata è una Benelli verde. "Benelli verde": tutto quello che per ora sappiamo... La prima cosa che ho fatto è stata quella di rivolgermi al registro storico Benelli (http://registrostorico.benelli.com/) e inviare una mail con le solite foto di dubbia qualità fatte la prima volta che vidi le moto. La risposta del gentile Paolo Marchinelli è la seguente "dovrebbe trattarsi di un Benelli/MotoBi sport special
ma senza telaio non posso dire se 125cc o 250 cc
se la testa coprovalvole del motore è ovale (originale ??) come sembra dalla foto la sella non è giusta
perchè è del modello successivo
puoi verificare tutto sul nostro sito
www.officinebenelli.it
saluti".
Comunque un inizio! Ho risposto che avrei presto inviato il numero di telaio in modo da saperne di più! Intanto mi piace cercare sul web documentazione a supporto del modello indicatomi. Come per tutte a breve la moto sarà fisicamente a disposizione e quindi saremo in gradi di inserire foto più dettagliate. Le foto ora inserite - una delle quali prelevata dal sito del registro storico - mostrano come la moto si presenta e come dovrebbe essere, sempre che si tratti proprio di un 250 sport special come suppone il venditore...

sabato 20 giugno 2009

Aspes Yuma 125






Prodotta dal 1976 al 1983 la Yuma 125 - Juma nella primissima versione - rappresenta la molla del mio iniziale interessamento a tutte le altre. Mi spiego: la ricordo vagamente e mi affascina il marchio Aspes.
Dopo aver appreso che la moto era in vendita ho cominciato ad informarmi via internet per capire non solo il valore reale ma anche l'interesse storico presente e potenziale. Purtroppo sul marchio varesino degli anni '60 - '80 non c'è molta letteratura ufficiale (http://www.registrostoricoaspes.it , http://it.wikipedia.org/wiki/Aspes) e quindi il mio lavoro per ora si è rilevato breve: ho chiamato il registro storico Aspes, trovando nel sig.Virginio una fonte autorevole per la mia ricerca, apprendendo - ma questo lo si evince anche dal sito del registro e dalle foto allegate al presente post prelevate dallo stesso portale del registro - che l'Aspes Yuma 125 è stata prodotta in tre versioni: quella che potremmo definire base - anche se l'aggettivo non è corretto in quanto all'epoca non esistevano queste catalogazioni "moderne"- la versione sport e la versione monoscocca. Regina fra tutte è poi la versione "Criterium competizione" del 1978, che merita una menzione a parte in cui non mi avventuro in quanto prodotta in pochissimi esemplari numerati e differendo per molti particolari. Mi limito ad anticipare la volontà del registro storico ad istituire un campionato monomarca a breve. Per tutte la motorizzazione è unica: 125 cc. Il motore, poi, è stato prodotto in due versioni, il "testa quadrata" e il "testa radiale". Le informazioni che ho sulla Yuma che abbiamo acquistato sono vaghe, limitandosi al solo esame visivo: è una Monoscocca e credo sia una testa radiale. Sarò più preciso quando entreremo in possesso della moto. Quello che per ora mi è dato sapere è che la Yuma rappresentò e rappresenta per il mercato delle storiche forse la 125 dell'epoca più competitiva e performante in commercio, riassumendo in sè molte soluzioni tecniche che hanno anticipato le tendenze del mercato e ne hanno aperto la strada: l'ammortizzatore di sterzo e la presenza dell'espansione prime fra tutte. Si consideri poi che con la Yuma cominciarono a correre sia in pista che in salita alcuni dei nomi più blasonati del motociclismo moderno.