martedì 30 giugno 2009

Montesa Cota 348



Le due Montesa Cota 348 sono più conosciute perchè più diffuse in termini di vendite e di restauri. Rappresentano la vecchia generazione del trial spagnolo - che nulla aveva a che vedere con il moderno - e si impose a livello mondiale dopo la scuola inglese a 4t. Queste due tempi furono prodotte nella cilindrata 348 dal 1976 e gli esemplari che ritireremo sono dei "Malcolm Rathmell Replica", uno bianco perfettamente restaurato e (spero) funzionante - che stuzzica non poco la mia curiosità - e l'altro nella classica livrea rossa (smontato perchè in vista di restauro). A breve seguiranno foto.

giovedì 25 giugno 2009

Gilera 124



Della ormai nostra Gilera sappiamo meno rispetto alle altre, ossia che è un 124... Non sappiamo nè l'anno nè il modello, anche se le persone che ho contattato via mail ( www.registrostoricogilera.org ) sembrano concordi nel non ritenerla una "regolarità casa" o una "regolarità competizione". Ciò che comunque accomuna le opinioni sono le pesanti modifiche fatte su quella che potrebbe essere una stradale o la versione "country" della nota monocilindrica 4t. Inoltre si può ipotizzare che si tratti di un modello dei primissimi anni '70. Risulta chiaro che le intenzioni dei precedenti proprietari andavano nella direzione dell'utilizzo fuoristradistico della moto e, a mio avviso, di buon livello. Altrimenti non si giustificherebbero la sostituzione delle forcelle anteriori con altre più specialistiche, la sostituzione dei parafanghi, del manubrio, dello scarico e di altri numerosi particolari. Ciò che mi ha colpito e che fino a questo momento mi risulta "unico", non trovando riscontro nelle foto disponibili su internet, è la possibilità di variare la posizione degli ammortizzatori posteriori rispetto il loro asse perpendicolare attraverso la predisposizione di due staffe saldate sul telaio in senso parallelo al forcellone (una per lato) con più fori d'attacco in corrispondenza della parte superiore degli ammortizzatori stessi. Quasi inutile dire che per le particolarità sopra descritte e la curiosità che mi contraddistingue questa Gilera rappresenta la punta di diamante della nostra piccola collezione e che quasi certamente sarà oggetto del primo restauro che faremo. Sto prendendo contatti con venditori di pezzi replicati e originali per capire cosa è ancora reperibile e cosa non lo è. C'è molto e questa è una buona rassicurazione! C'è anche tanto interesse intorno a questi modelli Gilera e questo fa pensare ad un buon investimento per il futuro. Certo è che se l'intenzione dell'ultimo collezionista era quella di averla fra le sue numerose moto da sistemare, credo sia giusto rispettarne la natura di moto "diversa" dalla serie e avvicinarsi ad un restauro che vada in quella direzione!

lunedì 22 giugno 2009

Benelli 250 (?)





La seconda moto acquistata è una Benelli verde. "Benelli verde": tutto quello che per ora sappiamo... La prima cosa che ho fatto è stata quella di rivolgermi al registro storico Benelli (http://registrostorico.benelli.com/) e inviare una mail con le solite foto di dubbia qualità fatte la prima volta che vidi le moto. La risposta del gentile Paolo Marchinelli è la seguente "dovrebbe trattarsi di un Benelli/MotoBi sport special
ma senza telaio non posso dire se 125cc o 250 cc
se la testa coprovalvole del motore è ovale (originale ??) come sembra dalla foto la sella non è giusta
perchè è del modello successivo
puoi verificare tutto sul nostro sito
www.officinebenelli.it
saluti".
Comunque un inizio! Ho risposto che avrei presto inviato il numero di telaio in modo da saperne di più! Intanto mi piace cercare sul web documentazione a supporto del modello indicatomi. Come per tutte a breve la moto sarà fisicamente a disposizione e quindi saremo in gradi di inserire foto più dettagliate. Le foto ora inserite - una delle quali prelevata dal sito del registro storico - mostrano come la moto si presenta e come dovrebbe essere, sempre che si tratti proprio di un 250 sport special come suppone il venditore...

sabato 20 giugno 2009

Aspes Yuma 125






Prodotta dal 1976 al 1983 la Yuma 125 - Juma nella primissima versione - rappresenta la molla del mio iniziale interessamento a tutte le altre. Mi spiego: la ricordo vagamente e mi affascina il marchio Aspes.
Dopo aver appreso che la moto era in vendita ho cominciato ad informarmi via internet per capire non solo il valore reale ma anche l'interesse storico presente e potenziale. Purtroppo sul marchio varesino degli anni '60 - '80 non c'è molta letteratura ufficiale (http://www.registrostoricoaspes.it , http://it.wikipedia.org/wiki/Aspes) e quindi il mio lavoro per ora si è rilevato breve: ho chiamato il registro storico Aspes, trovando nel sig.Virginio una fonte autorevole per la mia ricerca, apprendendo - ma questo lo si evince anche dal sito del registro e dalle foto allegate al presente post prelevate dallo stesso portale del registro - che l'Aspes Yuma 125 è stata prodotta in tre versioni: quella che potremmo definire base - anche se l'aggettivo non è corretto in quanto all'epoca non esistevano queste catalogazioni "moderne"- la versione sport e la versione monoscocca. Regina fra tutte è poi la versione "Criterium competizione" del 1978, che merita una menzione a parte in cui non mi avventuro in quanto prodotta in pochissimi esemplari numerati e differendo per molti particolari. Mi limito ad anticipare la volontà del registro storico ad istituire un campionato monomarca a breve. Per tutte la motorizzazione è unica: 125 cc. Il motore, poi, è stato prodotto in due versioni, il "testa quadrata" e il "testa radiale". Le informazioni che ho sulla Yuma che abbiamo acquistato sono vaghe, limitandosi al solo esame visivo: è una Monoscocca e credo sia una testa radiale. Sarò più preciso quando entreremo in possesso della moto. Quello che per ora mi è dato sapere è che la Yuma rappresentò e rappresenta per il mercato delle storiche forse la 125 dell'epoca più competitiva e performante in commercio, riassumendo in sè molte soluzioni tecniche che hanno anticipato le tendenze del mercato e ne hanno aperto la strada: l'ammortizzatore di sterzo e la presenza dell'espansione prime fra tutte. Si consideri poi che con la Yuma cominciarono a correre sia in pista che in salita alcuni dei nomi più blasonati del motociclismo moderno.

venerdì 19 giugno 2009

qualche info in più!


Allora, da dove incominciare... da una grande passione ereditata da mio padre per le auto d'epoca. Sin da bambino lo accompagnavo lungo i circuiti nazionali rimanendo ai margini dei box con il cuore in gola fino al termine delle corse. Ho così potuto conoscere la storia dell'automobilismo sportivo anni '50 - '60 sul campo, ascoltando i discorsi dei grandi e facendo proprie le immagini, tante, che mi balenavano innanzi agli occhi. Un mondo di adulti che sceglievano di far rivivere vecchie glorie non lasciandole chiuse in rimessa bensì usandole addirittura sui campi di gara. Posso dire che i ricordi più belli che la mia memoria abbia archiviato riguardano proprio il periodo compreso fra i 6 e i 25 anni: anni in cui quando arrivavamo a Monza con il carrello a rimorchio entrando in circuito dalla via che dal parco da' accesso allo stesso attendevo con ansia il rombo delle piccole cilindrate che uscivano dalla parabolica per immettersi nel rettilineo. Allora guardavo papà e con piacere vedevo che, se possibile, era ancora più emozionato e impaziente di me! C'era quella complicità che ritrovo ogni volta che io e lui ci imbattiamo in qualche discussione di carattere motoristico. L'odore dell'olio di ricino e dell'olio motore bruciato è ancora un aroma che risveglia in me un dna votato all'inclinazione naturale verso tutto ciò che fa brum brum - come dice mio figlio - e che va, possibilmente, forte. Non ho potuto soddisfare il mio desiderio di essere un pilota d'auto: diverse circostanze me lo hanno impedito (ultima uno sfortunato "esperimento" in quel di Varano in cui mi sono giocato la fedina di pilota autombilistico...vero papà? ... però le gomme erano dure...). Allora cosa ho fatto? A vent'anni mi sono lanciato con la foga e l'esasperazione che caratterizzano ogni mia scelta nel motocilismo: sono un endurista praticante (Yamaha WR 450 F del 2007) e appassionato dei grandi raid africani (sto allestendo una Yamaha XTZ 750 in versione Dakar replica). La foto che vedete mi vede impegnato in una giornata su fettucciato organizzata dall'amico Luca Pinelli, team manager del PnL Racing di San Bonifacio: all'epoca avevo una Husaberg 450 del 2006. Adesso sono arrivate loro. Le moto protagoniste di questo blog. Le moto dei miei figli. Al momento sono ancora dal venditore ma a breve arriveranno a Verona, la mia città, gentilmente ospitate dal capiente garage di mio padre. Conosciamo le marche, più o meno gli anni di appartenenza ma nulla di più. Si tratta di due Montesa Cota 348, un Gilera, un KTM GS 250, un Benelli stradale, un Aspes Yuma 125. Alla prossima!

giovedì 18 giugno 2009

Presentazione




Ciao a tutti! Mi chiamo Giovanni - Nanni per gli amici - e ho una grande passione per i motori, per quelli datati e per quelli delle moto in particolare. Mio padre (lo vedete nella foto sulla destra in azione a Monza su March 73s del 1973) invece è un'autentica biblioteca vivente per ciò che riguarda l'automobilismo sportivo (e non) d'epoca, del quale è stato un praticante di successo fino a pochi anni fa e che oggi si dedica al collezionismo. Ho 35 anni, una moglie meravigliosa e un bimbo di 1 anno e 8 mesi che sgambetta alla grande. Un altro è in arrivo a breve, sempre maschio. Mio padre di recente mi ha fatto un regalo o meglio, l'ha fatto ai suoi nipoti: ha rilevato da un amico una serie di moto che hanno una storia tutta loro perchè provvengono da una collezione privata di un conoscente di papà recententemente scomparso. Scrivo che hanno una storia tutta loro perchè di queste moto non abbiamo una documentazione storica ed è anche per questo che ci imbattiamo con piacere nella ricerca di tutte le informazioni utili alla ricostruzione sia "anagrafica" che fisica dei mezzi in questione. Abbiamo deciso di condividere con quanti ne avranno voglia i passi della nostra nuova avventura certi che possa essere d'aiuto a coloro che desiderano o sognano avere in garage mezzi tutti ''scassati'' da riportare in vita. Certi, inoltre, che i miei bimbi potranno entrare in possesso di moto che il loro padre e il loro nonno hanno seguito nella loro seconda vita. Per quello che ci riguarda che dire... vogliamo dare compimento ai desideri ancora inespressi che poteva nutrire chi ha voluto queste moto, ovvero restaurarle e potersele godere. Sono moto normali, vecchie, arrugginite. Sono le famose moto dei nonni o dei padri che giacciono in rimessa dimenticate e impolverate. Ecco il perchè di questo diario.